Bologna 22-23-24 marzo 2012
Gli infermieri italiani, riuniti a Bologna dal 22 al 24 marzo 2012 per il XVI Congresso Nazionale
della Federazione dei Collegi Ipasvi, consapevoli del loro essere professionisti della salute e
dell’assistenza, a cui ogni cittadino e ogni assistito può rivolgersi in un rapporto diretto e deontologicamente strutturato:
si impegnano: al rafforzamento del rapporto di fiducia con l’assistito per dare risposte peculiari, appropriate e pertinenti alle esigenze di cura e ai bisogni di assistenza, attraverso la “presa in carico” e la garanzia di una continuità assistenziale che si estenda e valorizzi anche la dimensione territoriale
sollecitano: una profonda revisione dell’assetto del sistema sanitario, che faccia perno sulla centralità del cittadino-paziente;
rivendicano: il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo degli infermieri a fronte delle competenze e delle responsabilità già acquisite, a partire da una nuova definizione di “governo clinico e assistenziale” quale strumento di orientamento e governo della sanità;
sottolineano: la necessità di incidere sulla programmazione universitaria e di riconoscere la funzione peculiare della docenza infermieristica al fine di assicurare la reale e competente trasmissione del sapere disciplinare proprio della professione;
ribadiscono: che l’infermiere deve vedere finalmente definiti e riconosciuti diversi e progressivi sviluppi di carriera e diversi e progressivi profili retributivi, corrispondenti alla articolazione del suo lavoro e alle specifiche attribuzioni di responsabilità;
offrono al Sistema sanitario e al Paese il proprio contributo di cultura e progettualità documentato dalla molteplicità di idee ed esperienze presentate nell’ambito del XVI Congresso Nazionale.
Tenuto conto:
• dell’evoluzione del Sistema sanitario e del mercato del lavoro;
• delle nuove normative in materia pensionistica;
• della diminuzione del numero dei medici;
• dell’upgrading delle competenze infermieristiche;
chiedono:
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la valorizzazione del paradigma assistenziale infermieristico strutturato sulla centralità della persona e dei suoi bisogni espressi e inespressi nei processi di cura e di assistenza;
la ridefinizione e il riconoscimento del ruolo degli infermieri per la presa in carico e la continuità assistenziale in ospedale, sul territorio e fra ospedale e territorio;
l’orientamento all’assistenza infermieristica nel territorio secondo le logiche dell’infermieristica di famiglia, dell’integrazione socio-sanitaria e della complementarietà dell’esercizio libero professionale infermieristico;
il superamento dell’attuale settorializzazione – su base esclusivamente medica – delle degenze ospedaliere a favore dell’aggregazione per complessità assistenziale infermieristica;
il riconoscimento e la valorizzazione della direzione e del management infermieristico in tutte le organizzazioni sanitarie pubbliche e private;
il riconoscimento della rilevanza della direzione, della docenza e del tutoraggio infermieristico per la preparazione dei futuri professionisti infermieri;
la rimodulazione dei processi formativi orientati alla valorizzazione delle competenze;
il riconoscimento della rilevanza della ricerca e della sperimentazione nell’ambito dell’assistenza infermieristica;
il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze infermieristiche esperte, specialistiche e della consulenza infermieristica;
una peculiare, strutturata e specifica progressione di carriera collegata alla ridefinizione globale dei processi di cura ed assistenza ed alla correlata specificità assistenziale infermieristica in ambito ospedaliero e territoriale.